I compensi pagati al liquidatore-socio da una Srl per l’attività da lui svolta sono deducibili dal reddito di quest’ultima al momento della corresponsione e concorrono alla determinazione del reddito imponibile di chi li riceve. Per i soggetti Ires, infatti, non trovano applicazione le disposizioni degli articoli 60 e 8 del Tuir, che sono destinate esclusivamente ai compensi erogati per il lavoro prestato o per l’opera svolta dall’imprenditore individuale (e dai suoi familiari), prevedendone, rispettivamente, l’indeducibilità dal reddito d’impresa e la non concorrenza al reddito complessivo del percipiente.
Questo, in sintesi, il contenuto della risoluzione n. 113/E del 31 dicembre.
Il documento di prassi origina come risposta all’interpello formulato da una società in liquidazione volontaria che, corrispondendo al proprio liquidatore (anche socio con quota di partecipazione del 99%) un compenso per l’attività svolta, chiede se alla fattispecie sia applicabile – propendendo per tale soluzione – l’articolo 60 del Tuir, con conseguente indeducibilità delle somme erogate e non concorrenza delle stesse alla formazione del reddito complessivo del liquidatore-socio (articolo 8, comma 1, del Tuir), proprio in virtù della loro non deducibilità.
L’Agenzia è di avviso contrario. Ripercorrendo la successione delle disposizioni normative in materia (in particolare, gli interventi sul Testo unico delle imposte sui redditi ad opera del decreto legislativo n. 344/2003), la risoluzione evidenzia che le modifiche apportate hanno separato in maniera netta il trattamento fiscale da riservare ai compensi erogati all’imprenditore individuale e quello da applicare ai compensi degli amministratori di Snc, Sas e società di capitali.
Per i primi (e soltanto per essi) bisogna far riferimento agli articoli 60 e 8, comma 1, ultimo periodo, del Tuir. Ne conseguono: da un lato l’indeducibilità dei compensi corrisposti all’imprenditore e ai suoi familiari, dall’altro l’esclusione di tali somme dalla determinazione del reddito imponibile dei soggetti che le ricevono.
Diverso il discorso per i soggetti societari, rientranti nell’ambito di applicazione dell’Ires, nei confronti dei quali opera invece l’articolo 95, comma 5, del Tuir: le spese per prestazioni di lavoro costituite dai compensi erogati agli amministratori sono componenti negativi di reddito, deducibili al momento della corresponsione. Per questo motivo, con riferimento al percettore, non può applicarsi l’articolo 8 del Tuir (non concorrenza al reddito complessivo), riferibile – come visto – agli imprenditori individuali: le somme, dunque, dovranno essere assoggettate a tassazione.